Su Pranu ‘e Santa Luxia · Monte Arci 2015
mercoledì, 28 Ottobre 2015 alle 7:00
Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras.
Tra i vari comuni che estendono il loro territorio nell’area del Monte Arci Usellus è l’unico a poter vantare sicure ascendenze romane delle quali il segno più evidente è quanto resta del ponte ubicato alla periferia settentrionale dell’abitato.
Oggi, 18 ottobre, la nostra escursione domenicale parte da qui, ed esattamente dal sagrato della chiesa di Santa Reparata da dove partiamo in sette (Francesca, Gina, Simona, Nicola, Guido, Marco e chi scrive).
Percorriamo i primi chilometri pedalando piacevoli sterrate in saliscendi che ci permettono di raggiungere Villaverde e da lì il nuraghe Truttiris, primo obiettivo di una giornata che si rivelerà ricca di spunti archeologici e paesaggistici.
Si sale su asfalto fino a raggiungere la chiesa campestre di San Mauro; a poca distanza dal tempio cristiano si trova il pozzo omonimo, di probabile origine nuragica, ennesimo esempio di sincretismo religioso presente nella nostra regione.
L’asfalto termina poco più in là e subito comincia la salita di Scala Argentu che ci porta sulla piana di Santa Lucia; la percorriamo pedalando su una larghissima striscia tagliafuoco per circa un chilometro fin quando, alla nostra sinistra si apre un passaggio che ci permette di raggiungere il sito di Nurax’è Mau (noto sulle IGM come nuraghe San Mauro, probabilmente per la relativa vicinanza con la chiesetta visitata in precedenza). Nel camminare tra la vegetazione che ancora lo circonda si ha la percezione di trovarsi all’interno di un antico villaggio di cui è difficile intuire l’esatta dimensione.
Riprendiamo la tagliafuoco procedendo paralleli al costone di Corongiu Arrubiu per raggiungere l’area archeologica di Brunk’e s’omu a cui si accede tramite un cancello (aperto) alla nostra sinistra. Dopo esserci riforniti d’acqua alla sorgente di Mitza Margiani visitiamo l’area, indagata da diverse campagne di scavo che ne hanno messo in luce la vastità e la complessità.
Seguendo uno stradello aperto successivamente al devastante incendio che interessò l’altipiano nel luglio del 2009 “scaliamo” il rilievo di Cuccuru Aspru, a quota 496 metri, tra la macchia mediterranea nel frattempo ricresciuta e le residue querce scampate al disastro, quindi raggiungiamo la sorgente ubicata all’interno della lecceta di S’Arroxiu e da qui la chiesa campestre di Santa Lucia dove sorgono (avevate dubbi?) non uno, bensì due nuraghes, fatti oggetto di una sommaria pulizia che ne agevola l’accesso e ne svela qualche piccolo segreto.
Poco distante, anche se non facilmente individuabile, è visitabile la Tomba di giganti di Motrox’è bois (vedi link precedente).
Qui, di fatto, si conclude la nostra archeo escursione; dopo una lunga discesa su asfalto ci resta il tempo per qualche bicchiere di birra e tante chiacchere in allegria.
p.s. un assiduo frequentatore di questo blog auspicava un report della zona in argomento, di cui credo sia originario; spero che leggendo queste poche righe possa ripercorrere sul filo della memoria luoghi a lui noti.
Le foto sono state scattate da Nicola Tornello, Marco Soru, Francesca LaGioia, Simona Meli e da me.
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