Severino Ibba
sabato, 1 Novembre 2008 alle 9:42
Direttamente dal racconto di Gianfranco Atzori, dal sito web www.sptharros.it
Esemplare figura di uomo e di sportivo, Severino Ibba è stato un punto di riferimento per generazioni di oristanesi. Formatosi come atleta sotto la guida del maestro Serafino Mazzarocchi, aveva conservato nei confronti del suo vecchio istruttore una stima intatta. «Mi ha fatto capire – diceva Ibba – l’importanza della ginnastica quale mezzo fondamentale per raggiungere la completa formazione fisica e morale». Nel 1980 gli dedicò il libro “Non è curvo chi non vuole esserlo”, un vero e proprio manuale di ginnastica preventiva, correttiva, formativa e di cultura fisica destinato ai giovani ed ai giovanissimi. Oristanese puro sangue, in Severino Ibba la fiamma per lo sport nasce dalla lettura di un libro, mentre frequentava la terza elementare, che conteneva un invito alla ginnastica del prof. Ferruccio Rizzatti, autore del testo. Così all’età di otto anni il piccolo Severino si iscrive alla Società Ginnastica Tharros. Diviene specialista dell’attrezzistica e, a 15 anni, a Cagliari, nelle file della Società Amsicora, avviene l’incontro con Serafino Mazzarocchi, olimpionico di Stoccolma, un grande maestro. Tre anni più tardi diviene istruttore federale e torna ad Oristano nella S.G. Tharros. Atleta inimitabile, Ibba vince numerose gare di ginnastica a livello nazionale ed internazionale. Per cinquanta anni insegna educazione fisica in tutte le scuole di Oristano. Negli ultimi cinque anni, prima di andare in pensione, insegna nella scuola media Grazia Deledda. La scuola ha una sezione staccata al Rimedio, poco fuori la città, dove c’è un istituto di bambini poliomielitici: con loro esegue saggi di ginnastica alla presenza di autorità e pubblico. Non è esagerato affermare che Severino Ibba ha seguito decine di migliaia di alunni e allievi, intere generazioni di oristanesi e non solo. Durante il ventennio fascista a Severino Ibba venne sempre affidata la direzione tecnica dei saggi di ginnastica. Gli fu inoltre conferito l’incarico di seguire la preparazione delle squadre di ginnastica di tutti i concorsi Dux, che si svolgevano a Roma. Per quindici anni fu direttore tecnico regionale per la Sardegna nel settore ginnastica artistica femminile. Nel 1950 fondò il Gruppo Sportivo De Castro in città, assumendone la direzione tecnica per le sezioni maschile e femminile. Fu anche direttore tecnico dei corsi CONI di ginnastica formativa. A lui si deve (febbraio 1926: inaugurazione della palestra annessa al campo sportivo) l’apposizione all’ingresso del campo comunale della Tharros della frase In motu vita est, conservata anche dopo la ristrutturazione del complesso sportivo avvenuta alla fine degli anni 2000. Tra i suoi consigli didattici” ricordiamo: «siate puntuali, non prendete il vizio del tabacco e delle bevande alcoliche (Bacco, tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere)». Si richiamava al prof. Klensck – dell’Istituto Fisiologico dell’Università di Bonn – per ricordare che «chi fuma 20 sigarette al giorno sottopone il proprio cuore ad uno sforzo paragonabile a quello che farebbe un individuo pedalando in bicicletta con leggero vento contrario, per otto ore, senza interruzione». Invitava, ancora, a non considerare lo stomaco un silos. L’alimentazione – diceva – deve essere sana e giusta e ad intervalli regolari. Non inghiottite i cibi prima di averli macinati bene in bocca; gli antichi – precisava – dicevano: «…prima digestio fit in ore». Invitava inoltre i genitori ed i parenti a regalare ai bimbi una spalliera svedese o un vogatore, un’enciclopedia medica e non un ciclomotore o un mitra giocattolo. Queste alcune benemerenze acquisite da Severibba (come veniva affettuosamente soprannominato): cavaliere maestro dello sport nel 1970, medaglia d’oro della Federazione Ginnastica Italiana, Quercia d’oro Fidal, medaglia d’oro del Comune di Oristano, medaglia d’oro del Liceo De Castro di Oristano, medaglia d’oro della Scuola Media G. Deledda di Oristano, medaglia d’oro del Provveditorato agli studi di Cagliari, medaglia d’oro Concorso nazionale scolastico di Firenze, premio CONI, stella d’argento e vincitore della Targa Vaccarossi, premio “Una vita per la scuola”. Di lui si dice, senza retorica, che senza il suo apporto umano e sportivo, molte pagine della vita agonistica di tanti nostri concittadini non sarebbero mai state scritte. Severino Ibba è deceduto nel 1984 all’età di 83 anni.
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