Passato e presente. Tharros-Carbonia 1946 e il pallone di tziu Costantinu
domenica, 5 Dicembre 2021 alle 7:00
di Beppe Meloni da L’arborense (www.arborense.it)
Corsi e ricorsi, scampoli e frammenti di storia del calcio oristanese del dopoguerra. Ce li regala la cronaca brillante di Rocco Galdieri (allora giovane universitario, poi a lungo affermato medico chirurgo a Napoli), sul settimanale sportivo Rossoblù (quattro pagine, diretto da Antonio Cardia, stampato dalla S.E.I. a Cagliari, costo lire 10), nel numero del 13 maggio 1946. In campo per la decima giornata del primo Campionato Regionale girone unico di I divisione, i neroazzurri della Tharros del presidente Gino Carloni e i verdi della Carbosarda del comm. Martinetti. La Tharros allenata da Nino Fois (Boncino) schiera: Marras, Flore, Caria, Zapi, Fercia, Floris, Pilloni F., Benini, Scema, Zonca, Albano. Tra i minerari il portiere Antoniani, Ugo Fiorillo, Politi, Ghezza e Fenu. Dirige il geometra Giuseppe Maninchedda di Sassari. A quattro minuti dalla fine il Carbonia, squadra fortissima, conduce per 3 reti a 2 e sta per rimettere la palla dal fondo, quando l’arbitro accortosi che il pallone è sgonfio, invita il capitano della Tharros, Vittorio Fercia, a sostituirlo. Impossibile, non ci sono altri palloni. Anche quello degli ospiti consegnato in deposito al custode del campo tziu Costantinu (che con la moglie tzia Sofia aprirà sotto le gradinate centrali un vero e proprio pollaio per la delizia dei tifosi!) è sgonfio. Non solo. Il dirigente del Carbonia, Salvatore Flore, non fa in tempo a percorrere alcuni metri che viene derubato del pallone da alcuni ragazzini. Ma non è finita, perché anche un terzo pallone rimediato da una squadra giovanile, prende il volo. All’arbitro Maninchedda non resta che sospendere definitivamente la partita. La storia avrà un seguito molto pesante. La Lega Regionale, in applicazione degli art. 49 e 50 del Regolamento organico, omologa la gara con il classico 2-0 a favore della Carbosarda, ammonisce solennemente il presidente Carloni per comportamento antisportivo, commina un ammenda di lire 1000 alla Tharros per contegno scorretto del pubblico nei confronti dell’arbitro, e squalifica per 2 due giornate il capitano della Tharros, Antonio Flore per condotta scorretta nei confronti del dirigente di gara. Non manca neppure una coda polemica sulla stampa isolana. Nino Sechi, dirigente della Tharros e consigliere della Lega Regionale, una figura storica del calcio locale, da buon polemista, interviene sul settimanale Rossoblù nei confronti del presidente della Lega Regionale il prof. Mario Siddi, seguito a ruota dal presidente Carloni, che accusa la Lega di tutelare gli interessi delle società cagliaritane a scapito della Tharros che si da’ da fare, senza alcun velato scopo, per portare a termine il Campionato. Per la cronaca, il torneo viene vinto dal Cagliari con 45 punti, secondo il Sardegna di Cagliari con 35, terza la Torres di Sassari con con 30. La Tharros è soltanto penultima, seguita dall’Arborea di Beteghella, Esu e Jacuzzi. Sessantadue anni dopo Tharros e Carbonia si sono ancora una volta ritrovate, tra ricordi e rimpianti al campo Tharros in un incontro vinto dai minerari per 2-1. Ma in uno scenario profondamente diverso, che non è più quello glorioso di una volta, ma un modestissimo torneo di promozione regionale. E con una differenza non da poco. Mentre il Carbonia pian piano, sta risalendo le posizioni per assaporare nuovamente i fasti del passato, la Tharros, di anno in anno, va scomparendo dal palcoscenico del calcio isolano. Anche questo è un segno dei tempi, un segno chiarissimo del lento declino di una città.
Oristano, 23 novembre 1947. Tharros-Italpiombo di San Gavino 3-0.
Da sinistra
Ziu Peppinu Annis (dirigente), Flore, seminascosto Meloni, Foscoliano, Benuzzi, Massa, Albano, Oppo, Zonca
Accosciate da sinistra
Pietrino Fiori, Marras, Masala
In questa foto sono presenti alcuni giocatori che hanno preso parte all’incontro Tharros-Carbosarda 2-3 del 12 maggio 1946, ricordato sulla rubrica Passato e presente del settimanale L’Arborense e firmato da Beppe Meloni.
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