Monte Arci. Un bosco da fiaba · febbraio 2024
sabato, 2 Marzo 2024 alle 7:00
Direttamente dal racconto di Paolo Marras
Da qualche tempo il Monte Arci sta suscitando notevole interesse tra gli appassionati di escursioni; alla sua rete di sentieri che collega il Campidano con la fertile Marmilla, ai suoi boschi, alle varie sorgenti e alle emergenze archeologiche e naturalistiche si sono recentemente aggiunte le installazioni di “Land Art” realizzate da vari artisti.
In particolare il maggior interesse viene catturato dalle installazioni erette nel territorio comunale di Pau, nel cui abitato si trova il Museo dell’ossidiana.
Come scritto sopra, la fitta rete di sentieri permette una grande varietà di itinerari e di varianti. Per questa escursione stabiliamo, come punto di partenza, la località di Is Arutas Santas, in territorio di Villaurbana, dove è presente una sorgente d’acqua, tavoli per un eventuale ristoro, ma soprattutto un imperdibile monumento naturale, una formazione di basalti colonnari che richiamano la formazione vulcanica del massiccio collinare.
Una lunga scalata su fondo sterrato talvolta tecnico ci porta al primo single track in discesa, tra gli alberi del bosco, con sassi e gradini che impegnano i muscoli e tengono alta l’attenzione; e intanto abbiamo raggiunto il territorio comunale di Villaverde e subito dopo quello di Pau.
Siamo ormai nei pressi del sentiero delle installazioni (che percorriamo in senso inverso rispetto all’itinerario escursionistico): il sentiero si inoltra nel bosco costeggiando suggestive formazioni basaltiche dalle quali, improvvisamente, emergono gli animali costruiti dagli artisti con l’utilizzo dei materiali che il bosco stesso fornisce in abbondanza.
La volpe, il cervo, l’assiolo e il riccio si prendono la scena; incontriamo un gruppo intento ad ascoltare le voci delle guide raccontano le storie del bosco e le sue meraviglie.
Riprendiamo il cammino un po’ a malincuore attraverso il rimboschimento, transitiamo tra i pini di un rimboschimento e torniamo sull’asfalto, costeggiamo ciò che resta del campeggio montano di s’ennixeddu e l’attacco della Scaba Crobina, un sentiero in salita caratterizzano dal fondo cosparso da schegge di ossidiana; si sale ancora, verso sinistra una sterrata in salita ci conduce all’ultima installazione, quella del bue, una delle più fotografate.
La salita ci porta alla sorgente di Mitza Fustiolau e successivamente al belvedere di Beda Manca: da questo punto privilegato, come lascia intuire il nome, è possibile godere di una vista panoramica sul golfo di Oristano.
Ancora un single track, poco battuto, ma estremamente piacevole, in mezzo al bosco, ci porta verso lo strappo di Punta Laccu Sa Vitella; la fatica comincia a farsi sentire e i tratti più ripidi ci costringono a procedere a piedi. Raggiungiamo la vedetta in località Laccheddas (già attraversata all’andata) da dove si gode una splendida visuale a 360°.
Siamo nuovamente in territorio di Villaurbana; l’escursione è quasi giunta al termine, mancano 5 km al rientro. Ci aspetta un ultimo, lungo e piacevole single track che ci riporterà al punto di partenza.
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