Is Arutas · Penisola del Sinis 2012

mercoledì, 7 Novembre 2012 alle 7:00

Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras

Ingredienti:

30.000 ettari di terra;

milioni di litri di acqua di mare;

azzurro di cielo sereno;

Preparazione:

spruzzare i 30.000 ettari di terra con essenze di macchia mediterranea e palme nane, farcite qua e la con abbondanti campi di grano; cospargete vigneti e oliveti q.b. e miscelate il tutto con il vento di maestrale; nel frattempo colorate i milioni di litri di acqua di mare versandovi lentamente l’azzurro del cielo sereno e amalgamate con cura.

Servite a temperatura ambiente con contorno di storia, passeggiate naturalistiche ed archeologiche, enogastronomia e folklore: ecco a voi la Penisola del Sinis, una terra ricca e generosa che ha attirato l’uomo fin dalla preistoria, prima per la ricchezza delle sue risorse, ora per i suoi paesaggi che sanno emozionare e conquistare chi la visita.

È qui, precisamente a Is Arutas, che domenica 21 ottobre ci siamo ritrovati in tantissimi (100, 120, forse più; nutrita la rappresentanza femminile) per un’escursione facile e per questo tutta da vivere in relax, disegnata tra spiagge di quarzo, voli di fenicotteri e vecchie pietre nascoste (le zanzare erano incluse gratuitamente nel pacchetto).

Sono tanti i momenti di questa giornata che ricordo con piacere, tanti quanti le foto e i video che vengono pubblicati da lunedì senza soluzione di continuità, le testimonianze e le parole che sono state scritte; difficile riepilogare le sensazioni, le emozioni che ho provato io e quelle che ha provato Sandro, colui che ha organizzato con me questo evento. Voi tutti ci avete ringraziato per la bella giornata trascorsa e per i luoghi che vi abbiamo fatto scoprire, ma non avete idea di quello che ci avete dato voi con la vostra partecipazione, con la gioia di chi, partecipando per la prima volta a un’escursione ha scoperto un mondo nuovo fatto di ciclisti un po’ matti che girano in lungo e in largo la Sardegna per il piacere di una pedalata in (numerosa) compagnia, con l’allegria e con l’aiuto che ci avete spontaneamente offerto quando se n’è presentata la necessità.

Grazie alle zanzare che ci hanno alleggerito di un po’ di sangue per essere più leggeri in salita (…)

Grazie ai cacciatori che hanno sparato in aria per festeggiare il nostro passaggio

Grazie ai fenicotteri che sono volati via prima che potessimo fotografarli

Grazie alle donne che preferiscono le domeniche tranquille anziché andarsene in giro in mountain bike come i maschi

Grazie alle donne che preferiscono andarsene in giro in mountain bike come i maschi anzichè starsene tranquille

Grazie alla sabbia di Is Arutas che ci ha fatti camminare a piedi per duecento metri

Grazie ai contadini che hanno arato i sentieri per regalarci attimi di free ride

Grazie alla tomba dei giganti e all’ipogeo di San Salvatore, tanto belli quanto timidi tanto da non farsi quasi vedere da così tanta gente

Grazie ai carciofi che hanno partecipato all’evento lungo “sa cabada de Is Mureddus” per il secondo anno consecutivo

Grazie al vino, che durante il pranzo si è gentilmente messo da parte per lasciar posto alla birra

Grazie al falasco del chiosco che protegge e ripara il personale che ci ha servito a tavola

Grazie a Sandro Paperone che oltre a sopportare voi ha dovuto sopportare anche me

Grazie a tutti voi, perché l’escursione l’avete fatta voi tutti che avete partecipato, con la vostra voglia di stare assieme, la vostra allegria e la vostra passione … che poi è anche la mia.

Attrus Annus Mellus!!!

(Le foto sono di Enzo Vacca, Fabio & Giusi, Fabrizio Pau, Sandro Pinna)

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