In giro per il Guilcer · 2010
venerdì, 20 Ottobre 2023 alle 7:00
Direttamente dal racconto di Paolo Marras
Guilcer, domenica 07 novembre 2010
“Ma chi me l’ha fatto fare?”
Se lo saranno chiesto in molti in un qualche momento di una qualche giornata che ha preceduto questa domenica. Io l’ho pensato stamattina, quando la sveglia ha compiuto il suo dovere di sveglia svegliandomi (appunto).
E mentre mi rigiravo sotto la trapunta, godendomi gli ultimi spiccioli di tepore, indeciso tra l’alzarmi e il riaddormentarmi mi sono detto “cavolo, vengono giù quelli del nuorese, non li vedo da tantissimo” e i miei ricordi sono andati ad una fredda domenica mattina di dicembre 2009 sull’Ortobene, tanto che quasi mi sembrava di sentire qualche fiocco di neve cadermi sul viso e scivolare a terra, diventare ghiaccio e scricchiolare sotto le mie ruote grasse.
“Vengono giù anche dal sassarese, molti di loro non li vedo da giorno dell’Asinara” ed ho sentito sulla pelle il maestrale e gli spruzzi del mare in tempesta.
“E quelli che verranno su dal cagliaritano? e dal Sulcis? Che bei giri con loro a Domusnovas e a Fluminimaggiore” e nei miei pensieri ho rivisto il buio di una grotta attraversata tutti assieme, il brivido dell’aria fresca dopo il sole estivo.
“Ci saranno anche quei ragazzi che ho incontrato sabato, che stavano finendo di lavorare per noi: quanta passione, quanta tenacia, quanta volontà ci hanno messo” e ho pensato a quante amicizie porta con se una pedalata.
“Ma poi ci sono tutti gli amici con cui esco più spesso e con cui mi diverto troppo” e ho ripensato a tutte quelle volte che, sulle nostre mountain bike o sui furgoni, abbiamo macinato chilometri inseguendo una passione senza confini e senza età.
Così mi sono alzato pensando che “mi piacerebbe rivedere il nuraghe Aiga e il nuraghe Zuras. Magari ci ricompattiamo tutti al nuraghe Losa, mangiamo e beviamo qualcosa e si riparte, sentendoci fieri di essere parte di quella genìa che ha costruito imponenti torri di pietra che ancora sfidano gli anni”.
Mi infilavo pantaloncini e maglia pensando a quanto sarebbe stato bello saltellare nuovamente su quelle pietraie, su quel che resta di strade costruite con un’arte antica e che sono ancora percorse ai giorni nostri e chiedendomi se avrei potuto rinunciare a un guado, o a qualche tratto di free ride Con un po’ di fortuna avrei magari potuto scoprire un antico ponte in pietra che sembra costruito da un’antica civiltà megalitica, o notare qualche pietra incastrata in un muretto a secco e che magari faceva parte di chissà cosa.
E infine il pranzo con cinquanta e più scalmanati? Vuoi mettere le risate?
“Sarà sicuramente una fantastica giornata” ho pensato mentre guardavo fuori dalla finestra e bevevo il mio caffè.
(Le foto sono di Paolo Figus)
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