Direttamente dal racconto di Paolo Vanacore:
Signori, giù il cappello: il calcio giovanile, ad Oristano, è lui.
“Signor Leonardo”, come tutti i suoi allievi lo chiamavano e come ormai preferiscono ricordarlo, era nato in Bolivia, in una località dal nome quasi impronunciabile: Machacamarca, un piccolo agglomerato di case sparse alla periferia di Oruro, posta ad un’altitudine di 4.000 mt sopra il livello del mare.
Approdato a Oristano all’età di sei anni, inizialmente parlava esclusivamente spagnolo.
Dopo aver studiato in un collegio militare di Sabaudia, si arruolò in Marina nel 1936. Finita la guerra, fece ritorno in Sardegna e lavorò per tutta la vita presso il Distretto Militare di Oristano.
Nonostante non abbia lasciato una traccia profonda come calciatore, ha dimostrato grandissime doti di allenatore. Soprattutto con i più giovani, le sue qualità di grande educatore hanno fatto da indispensabile complemento agli sforzi profusi dai genitori dei ragazzi passati sotto la sua ala protettiva.
Grande cultore dei fondamentali del calcio, inizia la carriera come allenatore nel 1956 con la G.I.F.R.A.M. Oristano, che aveva sede presso lo stabile della Chiesa dei Cappuccini e giocava nel campo ad essa adiacente.
Tharros, San Marco Cabras, Virtus Santa Giusta, Città di Oristano, Oristanese e Folgore le squadre da lui guidate. Ma non è mancata neppure un’esperienza da allenatore in campo calcistico femminile, con l’Apollo 70 del Presidente Antonio Mulas.
“Andava spesso a Caserta per individuare talenti e portarli in Sardegna”, racconta il figlio Enrico.
Tra le sue “scoperte” nostrane, Luciano Serra, Paolo Piras (che ha giocato anche in serie B) e il fratello Fausto, solo per citare alcuni di coloro che hanno avuto successo anche nella penisola.
A metà degli anni ’70, nel periodo in cui il grande Gianfranco Matteoli si preparava a fare il salto di qualità, Tatti cercò di valorizzare alla stessa maniera un altro talento isolano, l’oristanese Luigi Congiu che, in quegli anni, militava nelle giovanili della Città di Oristano. L’impresa non gli riuscì per un soffio, tra alterne vicende e ostacoli di varia natura.
Nel 1994 si ritirò dal calcio e si spense nel 2001 all’età di 79 anni.
Ha lasciato un vasto patrimonio di insegnamenti nei cinquantenni di oggi, utile sia dentro che fuori dal campo di gioco.
Celebri e oramai proverbiali alcuni dei suoi caratteristici motti di stampo calcistico come “passi brevi e veloci” o “pallone che viene da sinistra, piede destro e pallone che viene da destra, piede sinistro”, così come memorabili rimangono le sue lezioni di tattica di gioco alla lavagna, semplici ma estremamente efficaci.
Maestro di vita di tanti ragazzi, ha avuto tre figli: Enrico, Sandro e Annamaria.
Ma sono ancora tantissimi i suoi ex allievi che, tuttora, si considerano suoi “figli adottivi” solo per aver avuto la fortuna di essere stati da lui allenati ed educati in gioventù e aver subìto più di una delle sue celeberrime, quanto temute, “tirate d’orecchi”.
Dal 2007 gli viene intitolato un mini torneo di squadre giovanili, il “Memorial Leonardo Tatti”.
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Le immagini degli Allievi di Signor Leonardo hanno riempito i manifesti realizzati per le varie manifestazioni. Di seguito quello realizzato nel 2009…
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
Ecco il manifesto dell’edizione 2008…
• • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
E quello dell’edizione 2007…