Mario Simeone, Direttore sportivo ed allenatore dell’Eleonora Basket, ci scrive:
Ti capita che un pomeriggio di gennaio 2008 tua figlia ti chiama: “C’è una sorpresa per te. Vieni a vedere, papà, cosa ho trovato navigando su internet”. Così mi ritrovo sullo schermo con la squadra dell’ELEONORA BASKET che agli inizi degli anni ’60 avevo, con alcuni amici appassionati, concorso a fondare. Il nome ci venne in mente ammirando la grande statua di marmo della mitica Eleonora d’Arborea installata sull’omonima piazza di fronte al Tribunale di Oristano. In quel periodo, con la squadra maschile nacque, per la prima volta anche quella femminile. Le ragazze esordirono nel giardino dell’arcivescovado dove riuscimmo a costruire, con un contributo di 500.000 lire della Regione Sardegna, un campo di pallacanestro sull’area messa a disposizione da un arcivescovo comprensivo e disponibile, Sebastiano Fraghì. Il battesimo avvenne contro la Karalis di Cagliari guidata da quella Marisa Sannia che, qualche tempo dopo sarebbe andata a cantare al Festival di Sanremo.
Su quel campo cominciarono a formarsi i più giovani cestisti oristanesi. Riuscimmo ad organizzare un intero girone nella categoria allievi per evitare di essere inseriti nel girone di Cagliari. Tra i più piccoli ce n’era uno che non aveva ancora compiuto i dodici anni che sfiorava già il metro e ottanta, era il figlio di Obler Luperi: una “voce bianca” straordinaria del coro del Duomo di Oristano. Diventerà poi una grande stella della lirica internazionale. Ma della famiglia Luperi come non ricordare Livio e Gabriele. Il primo punto di forza, assieme a Serra, G. Putzu, Secchi, Sirianni, Miculan, Delitala … della squadra di serie B maschile e il secondo, Gabriele, promettente junior selezionato a partecipare al raduno nazionale che la F.I.P. fece svolgere in quel periodo a Brindisi. Un riconoscimento che andava – per la verità – a premiare anche i risultati complessivi che la squadra juniores, capitanata da Giulio Mulas e della quale facevano parte Anello, Angius, P. Putzu, Pecorella, Olla, Sanna-Randaccio, Borelli, classificatasi nell’anno 1964/65, seconda nel campionato regionale, appena dietro al grande vivaio dell’Esperia Cagliari. Gli anni dal 1961 al ’65 furono un crescendo per il basket oristanese. Ed un riconoscimento concreto venne dal presidente nazionale della Federazione Italiana Pallacanestro, avv. Claudio Coccia, che nel corso di una riunione svoltasi a Cagliari, su proposta dell’allora Presidente regionale della F.I.P. Cenzo Soro, premiò il nostro prolifico vivaio con due fiammanti canestri. Tanti ricordi ed emozioni ritornano a più di 44 anni di distanza. La nostra società risultati sportivi a parte costituì, in un’area difficile e carente di infrastrutture, come quella oristanese di inizio degli anni ’60, una vera scuola di formazione. Facendo leva sul basket propose e fece emergere valori etici straordinari. Un esempio che vale per tutto: la profonda solidarietà umana che scaturì quando organizzammo il primo torneo regionale di basket. Un quadrangolare al quale parteciparono le squadre più forti della Sardegna dove militavano atleti nazionali come Claudio Velluti che aveva lasciato la Simmenthal Milano per Cagliari. Al campo Tharros ci fu per l’occasione il tutto esaurito con un incasso record (per il basket) di quasi 300.000 lire! Somma che devolvemmo in favore dei bambini poliomielitici del Rimedio. Il dato più bello fu che, giocatori e dirigenti dell’Eleonora, fecero in modo che quei bambini fossero presenti sul campo accompagnati dal canonico Mastino. Fu un giorno indimenticabile per loro che per la prima volta scoprirono i giganti del basket. Felici si fecero riprendere con Velluti, Pedrazzini, Angius, Rago, Correddu, Melilla con il loro prestigioso allenatore Vittorio Tracuzzi. L’Eleonora Basket nacque dalla convinzione da parte giocatori e dirigenti di separare nettamente lo sport dai partiti. Così la quasi totalità dei giocatori della Libertas Oristanese del tempo si trasferì all’Eleonora Basket.