Passato e presente. Mondino, Carlino e i ragazzi dell’Atomica.
di Beppe Meloni
È una giornata piena di sole, di prima estate, quella di domenica 2 giugno 1946, nella quale anche gli oristanesi fanno la fila ai seggi per la scelta istituzionale più importante tra Monarchia e Repubblica, dopo il fascismo, la guerra e la Liberazione. Ma per molti giovani oristanesi c’è anche un altro appuntamento. In una modesta abitazione nei sobborghi di via Palmas, in su brugu poco oltre S.Efisio, si celebra una manifestazione importante per la ripresa dello sport giovanile cittadino. Nasce infatti una nuova società sportiva, l’Atomica di Giuanneddu Casu. Qualcuno ha ricordato che quando Casu, brillante atleta e calciatore, e a lungo apprezzato arbitro di calcio, fonda la Gioventù Sportiva a suggerire la denominazione Atomica è stato proprio uno dei soci fondatori, Tuduccio Galdieri, scomparso in giovane età, e nipote di quel Federico Faraone, negozio di gioielleria in Via Dritta, e uno dei primi presidenti della Ginnastica Tharros. Lo Statuto dell’Atomica consta di dodici articoli, e si propone di avviare i giovani alle pratiche sportive del calcio, atletica leggera, nuoto ed escursionismo. Tra l’altro, nello Statuto si afferma la più completa estraneità del sodalizio a questioni politiche e religiose. Il colore sociale è il biancoazzurro, scudetto con A rosso in campo nero di asso di picche. I soci sono divisi in due categorie: gli ordinari dai 14 ai 20 anni, con una quota mensile di lire 50, e i sostenitori dai 20 anni in su, con una quota annuale di lire 500. Grazie all’impegno e alla passione di Casu, l’Atomica si rivela una grande fucina di atleti di valore. Molti di loro, i più promettenti, approdano presto nelle file della calcistica Tharros: Ugo Rizzi, Gianni Cannas, Mario e Antonio Palmas, Andrea Piras, Francesco Murgia, Faffino Frau, Milia, Mario Perdisci, Antonio Piras di Ghilarza, Giulio Zangheri e Mario Braina di Arborea, Puppo Mereu, Gianni Atzori, Luciano Maccioni di Mogoro, Fausto Pinna. Numerosi altri, Carlo e Ugo Annis, Paolo Porcu, Bruno Sechi e Augusto Ruggiu di Solarussa, Ubaldo e Angelo Soddu, Puppo Sollaino, Michele Carta, Salvatore Piras Muschittu, Valdemaro Campanelli, Enrico Carta, Costanzo Contini Cocò, Tito Flore di Samugheo, si dedicheranno con profitto all’atletica leggera. Con l’exploit di Paolo Porcu, vincitore della finale regionale del Gran Premio del Mezzofondo, e quarto assoluto alla finale nazionale di Roma nel 1951. Non dimenticando in questo simpatico amarcord due giovani oristanesi, atleti e calciatori di valore regionale, Mondino Pilloni e Carlino Ibba, tragicamente scomparsi. Mondino, studente liceale, uno dei giovani emergenti della Tharros di Valerio Gemma, morto tragicamente il 24 giugno 1951 nell’eroico tentativo di salvare dei bagnanti in difficoltà nel mare di San Giovanni di Sinis. Carlino Ibba, portiere della Tharros, atleta di indiscusse ed eclettiche qualità (calciatore, ciclista, nuotatore), allievo prediletto dello zio, il mitico Severino Ibba, scomparso a soli 22 anni in un incidente automobilistico nei pressi di Villagreca il 9 ottobre 1952. Proprio su questi due elementi locali la Tharros di Gemma aveva fondato molte delle speranze per il gran salto verso la serie superiore. Frustrate, prima nelle finali a tre del giugno 1950 a Cagliari sul campo di via Pola con la Torres di Tranu, Serradimigni e Arca e l’Ilva di Zonza e Doriano. E più avanti, sotto la direzione del nazionale triestino e campione del mondo, Gino Colaussi, allenatore e giocatore della Tharros edizione 1950/51. Ed è proprio in questi primi anni Cinquanta del Novecento, che si apre uno dei periodi più bui della lunga e gloriosa storia della società biancorossa. La Tharros viene addirittura commissariata, e ancora una volta, tocca a Severino, il grande ginnasta che non ha mai amato il calcio, raccogliere una pesante eredità. Su pressante invito del sindaco Giovanni Canalis e del presidente della Lega Regionale Calcio, professor Mario Siddi, Severino, allestisce una formazione alla buona, tutta locale, diretta da una bandiera del calcio oristanese, Antonio Massa, che partecipa con molta dignità al torneo regionale di Prima Divisione.
In piedi da sinistra
Giovanni Casu, Ugo Rizzi, Antonio Palmas, Carlo Annis, Mondino Pilloni, Faffino Frau, Gianni Cannas, Enrico Carta, Tito Flore
Accosciati da sinistra
Carlino Ibba, Francesco Murgia, Mario Palmas, Efisio Milia