Direttamente dal racconto di Enrico Carta
Non c’era Giuseppe. Non era in campo né sugli spalti. No, ho sbagliato. C’era anche e soprattutto Giuseppe il 19 e il 20 di settembre in quel palazzetto di Sa Rodia che era stata un po’ come la sua seconda casa per tantissimi anni.
Lì aveva fatto le sue fortune da giocatore, lì era stato protagonista prima segnando canestri, poi trasmettendo con mille parole i segreti del gioco che aveva sempre amato. Lo amava a tal punto che quei ragazzi che hanno giocato per il Memorial a lui dedicato era come se fossero suoi figli e non solo nel basket.
Alla prima edizione del Memorial hanno partecipato quattro squadre di serie C, l’Azzurra (vera creatura di Giuseppe), il Cus Sassari, l’Elmas e il San Sperate. Manco a dirlo ha vinto l’Azzurra , in finale ha battuto l’Elmas , che ha così voluto fare un regalo al suo vecchio coach, dopo quello della promozione in serie C, ottenuta proprio nella stagione in cui Giuseppe se n’è andato.
Ma poco importa che l’Azzurra abbia vinto. Il memorial aveva un altro spirito. In campo c’erano proprio quei ragazzi che Giuseppe aveva cresciuto durante lunghe ore in palestra e altrettanto lunghe chiacchierate di fronte a una pizza. E in campo, negli anni futuri, ci saranno solamente squadre giovanili, perché Giuseppe credeva che il vero spirito che muove una società sportiva vive e si anima proprio nei settori giovanili. Difficile accontentarsi di un palazzetto pieno di vecchi e cari amici. Difficile anche accettare che si possa essere contenti perché tanti ragazzi giocano e amano il basket, grazie a tutto quello che ha fatto lui negli anni scorsi. Difficile, ma purtroppo è così.
Nella prima foto la formazione dell’Azzurra Basket.
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La seconda foto è della formazione dell’Elmas Basket classificati al secondo posto.
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al terzo posto i ragazzi del CUS Sassari.
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Fanalino di coda di questa prima edizione, la formazione del San Sperate.
