La Torres Calcio di Sassari in questa foto in bianco e nero scattata nel 1938 prima dell’incontro Torres-Alghero terminato col risultato di 2 a 2.

La squadra di calcio dell’Ittiri, in provincia di Sassari, in questa foto in bianco e nero scattata negli anni settanta.

La squadra di calcio del Castelsardo, in provincia di Sassari, che nella stagione 1980-1981 partecipa al campionato di Promozione regionale

In piedi da sinistra

Antonello Coni, Michele Oggiano, Pier Luigi Toniutto, Massimo Fusar, Pino Montes, Mario Valeri

In basso da sinistra

Mariano Barria, Bruno Lombardi, Salvatore Palmas, Salvatore Dettori, Mauro Pinna

La squadra di calcio della Polisportiva Isili, in provincia di Cagliari, che negli anni ottanta partecipa al campionato di serie D.

In piedi da sinistra

Gianfranco Pau, Salvatore Porcu, Bibo Meli, Antonio Porcu, Luciano Serra, Roberto lai, Giovanni Dessì

In basso da sinistra

····· Incani, Francesco Boi, Antonio Trudu, Gigi Catzula, Bruno Canetto, Giorgio Simbola

La squadra di calcio del Lauras di Luras, in provincia di Olbia-Tempio, in questa foto scattata negli anni settanta.

La squadra della Castellanese di Castelsardo, in provincia di Sassari, che nella stagione 2015-2016 partecipa al campionato di serie B2 di pallavolo femminile.

(Da Sportivamentesassari • foto Paolo Fiori)

La squadra di pallavolo femminile del Capo d’Orso di Palau, in provincia di Olbia-Tempio, che nella stagione 2015-2016 partecipa al campionato di serie B2.

(foto Paolo Fiori)

La squadra di calcio della Torres di Sassari che nella stagione 2015-2016 partecipa al campionato di Serie D.

(foto Alessandro Sanna)

La squadra di calcio dell’Olbia in questa foto in bianco e nero scattata nella stagione 1964-1965.

Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras.

Il fiume Tirso caratterizza, con il suo andamento lento e sinuoso, il campidano di Oristano; di lui sono note origini e dati geografici, vicende storiche e attuali di cui restano tracce nei libri e nelle cronache.

In questa domenica d’autunno il fiume Tirso è un racconto che comincia dalla chiesetta medievale di Santa Maria Maddalena, presso l’abitato di Silì, che possiamo vedere solo dall’esterno.

Attraversiamo il fiume e pedaliamo piacevolmente sull’argine destro, punto d’osservazione privilegiato per osservare dall’alto la golena, i campi coltivati e la borgata di Pardu Nou; in lontananza vediamo i campanili delle chiese di Solarussa e di Simaxis, oltre il corso del fiume. Giungiamo così alla periferia di Zerfaliu, nei pressi della chiesa di San Giovanni, le cui origini risalgono al medioevo (XIII secolo).

Il nostro “racconto” ci porta nei pressi della diga di Santa Vittoria, al confine tra i territori di Ollastra, Zerfaliu e Villanova Truschedu, inaugurata negli anni ‘30 per consentire, tramite un sistema di canalizzazione, l’irrigazione delle pianure a sud del capoluogo.

Sull’antica strada di collegamento tra gli abitati di Zerfaliu e Villanova Truschedu ci sono le parole del “racconto” da leggere per arrivare al complesso nuragico di Santa Barbara e successivamente al santuario di San Gemiliano, siti già visitati in occasione del solstizio d’inverno 2014, come descritto qui.

Prima di scrivere la parola “fine”, il tempo a nostra disposizione ce lo permette, ci concediamo una breve digressione su asfalto per fotografare i ruderi della chiesa di San Nicolò di Mira e, a pochi metri, la chiesa, restaurata, di San Teodoro, nel sito dove sorse originariamente il paese di San Vero Congius poi abbandonato a causa di una devastante alluvione del Tirso e ricostruito là dove sorge attualmente.

Con Gina, Giulia, Sandro, Francesco e Marco.

Le foto sono di Giulia Dimase, Sandro Pinna, Marco Soru, Francesco Corona.

Oristano, 25 ottobre 2015