La squadra di calcio dell’Arbus, in provincia del Sud Sardegna, che nella stagione 2017-2018 vince il campionato di Promozione regionale accedendo all’Eccellenza.
In piedi da sinistra
Congiu, Toro, Festa, Porcu, Flumini, Falciani, Agus (allenatore)
In basso da sinistra
Paulis, Figus, Casula Spina, Di Antonio
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La squadra di calcio dell’ASD Gioventù Sarroch, della città metropolitana di Cagliari, che nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato di Prima categoria.
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Fine anni settanta. Nella foto la squadra di calcio del Porto Torres, in provincia di Sassari.
In alto da sinistra
Bona, Pantera, Pistidda, Maninchedda, Coni, Peana
In basso a sinistra
Luzzu, Demuro, Marinu, Fiori, Cinus
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La squadra di calcio del Ale.Castiglia di Portotorres, in provincia di Sassari, che nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato amatoriale CSI.
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La squadra di calcio del Siliqua, in provincia del Sud Sardegna, che nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato di Promozione regionale.
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La squadra di calcio della Polisportiva Ossese di Ossi, in provincia di Sassari, che nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato di Promozione regionale.
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La squadra di calcio dell’ASD Osini, in provincia di Nuoro, che nella stagione 2016-2017 partecipa al campionato di Prima categoria.
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La squadra di calcio del Castelsardo, in provincia di Sassari, che nella stagione 2017-2018 partecipa al campionato di Promozione.
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Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras
Quando si percorre la S.S. 131 in direzione Cagliari, già dopo Nuraminis, si individua facilmente il colle di Monte Zara. Alto poco più di 220 domina il paese di Monastir e la porzione di Campidano a nord del capoluogo con una visuale a 360°.
È probabilmente per questo motivo che fin dalla preistoria l’uomo lo abbia abitato e pian piano modificato a proprio uso e consumo; la sua scalata rappresenterà la parte conclusiva dell’escursione che io e Sandro ci apprestiamo a cominciare.
Partiamo di buon mattino dalla periferia di Monastir in direzione sud, verso il Monte Oladiri; anche qui, come sul Monte Zara, sono visibili alcune domus de janas, abbandonate, ma visitabili e in un discreto stato di conservazione. Poco distante da qui sorgono i ruderi del castello medievale di Baratuli, baluardo difensivo dei Giudici di Cagliari, che verrà incluso in una prossima escursione.
Procedendo verso sud su strade di campagna raggiungiamo la bella chiesa campestre di Santa Lucia, risalente al XIII secolo, presso la quale ci fermiamo per le foto di rito.
Il nostro itinerario ci porta a lasciare il territorio di Monastir e addentrarci in quello di Sestu. Raggiungiamo un’altra chiesa campestre, quella di San Gemiliano, anche questa risalente al XIII secolo.
Di passaggio per Sestu ci fermiamo a fare due foto alla chiesetta di San Salvatore, i cui segni incisi sulle pietre ci incuriosiscono.
Ci lasciamo alle spalle Sestu risalendo a nord-est, verso Serdiana; attraversiamo una zona a vocazione agricola, senza pendenze importanti, costeggiamo Stani Saliu e raggiungiamo la bellissima chiesa campestre di Santa Maria di Sibiola; l’edificio, un vero gioiello del romanico in Sardegna, risale al XII secolo e sorge all’interno di un parco circondato da olivi e vigneti.
Mentre abbandoniamo il sito incontriamo il folto gruppo di bikers impegnato nel Sardinia Divide.
Torniamo verso ovest, verso Monastir, per affrontare l’ultima fatica della nostra escursione: l’ascesa al sito archeologico del Monte Zara, sulla cui vetta sono note delle domus de janas e un’area sacra di epoca nuragica caratterizzata da un altare rupestre e una scalinata scavata nella roccia. Dalla vetta sarebbe probabilmente possibile osservare un ampio panorama, ma date le incerte condizioni meteo riusciamo unicamente ad avere una vista dall’alto del paese.
E mentre affrontiamo la discesa ci incuriosisce un cartello che indica il “single delle roverelle”: seguiamo l’indicazione e scopriamo un piacevole e intrigante single track che ci riconduce in paese.
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La squadra della Tharros di Oristano in questa foto scattata nella stagione 1983-1984.
(da Tharros 1906-1986. 80 anni nel cuore di Gianfranco Atzori, Beppe Meloni, Salvatore Tola)
In piedi da sinistra
Pinna (presidente), Pilloni, Caddeo, Gambella, Abis (massaggiatore), Turnu, Serra, Tuberi, Piras T., Lai, Mirtillo (allenatore), Serra (vice-presidente)
In basso da sinistra
Altana, Flore, Mureddu, Ortu, Rubiu, Floris, Braina, Piras F.
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