Trexenta · ottobre 2016
martedì, 25 Ottobre 2016 alle 7:00
Direttamente dal racconto di uno dei protagonisti, Paolo Marras
Trexenta 23 ottobre 2016
Chi ha la passione per l’escursionismo lo sa, basta frugare un po’ su internet per trovare continuamente spunti per organizzarsi interessanti domeniche all’aperto; è stato sufficiente posare gli occhi su un sito che parlava della necropoli di Acqua Salida per cominciare a pianificare un giro in Trexenta ben disegnato e condotto dagli amici Corrado e Beppe.
Partiamo in quattro da Serrenti e dopo pochi km ecco la Domus de janas di Grutta Niedda.
Ripartiamo dirigendoci verso il territorio comunale di Samatzai dove sorge Su Nuraxi, nuraghe complesso attorniato da emergenze che suggeriscono la probabile presenza di un villaggio.
Ci lasciamo Samatzai alle spalle e pedaliamo verso Pimentel e la già citata necropoli di Acqua Salida, dove fotografiamo il sito, la vicina cava dove sono evidenti le tracce dell’attività estrattiva nonché profonde tracce del passaggio di carri.
Facciamo qualche foto anche alla vicina domus di Corongiu impreziosita da motivi a spirale incisi nella roccia.
In agro di Ortacesus visitiamo l’interessante necropoli di Mitza de Siddi che presenta diverse tipologie di sepoltura. A causa di azioni di vandalismo lo stato attuale del sito è documentato dalle nostre foto.
Percorriamo di buon passo le sterrate in direzione sud est, attraversiamo con attenzione la trafficata SS 128, quindi guadiamo il Rio Mannu e costeggiamo Monte Uda dirigendoci verso Senorbì. Lungo la strada ci fermiamo per uno spuntino presso Sa Turretta.
La necropoli di Monte Luna rappresenta il punto estremo della nostra escursione. Dopo aver visitato e fotografato il sito comincia il ritorno verso il punto di partenza.
Lungo la strada effettuiamo una sosta per visitare i ruderi della chiesa di San Bartolomeo e Sa Mitza de Orrù dalla particolare architettura, di origine sicuramente medievale, forse bizantina.
Dopo 6 ore di escursione e 60 km sulle gambe rientriamo alle auto stanchi, ma appagati per aver conosciuto un altro piccolo pezzo della nostra isola.
Con Corrado Fenu, Beppe Carta e Sandro Pinna.
Le foto sono di Corrado, Beppe, Sandro e mie.
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